Il Fondo sarà destinato a verifiche antisismiche e messa in sicurezza degli edifici del cratere, piani sperimentali per la difesa sismica di edifici pubblici e sostegno al reddito e alle imprese attraverso le Zone franche.
Sono tre miliardi di euro in tre anni i fondi stanziati dal Governo attraverso la Manovrina 2017, pubblicata in Gazzetta lo scorso 24 aprile, per accelerare la messa in sicurezza e la ricostruzione post-sisma del Centro Italia (1 miliardo di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019).
Il Fondo per la ricostruzione post-sisma sarà regolamentato da un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze su proposta del Commissario per la ricostruzione o del Dipartimento Casa Italia, di recente istituzione presso Palazzo Chigi e sarà distribuito secondo il seguente schema:
Nei Comuni del cratere saranno finanziati:
- Le verifiche di vulnerabilità degli edifici scolastici e la conseguente realizzazione di progetti di ripristino dei danni e adeguamento antisismico;
- Le verifiche di vulnerabilità degli edifici pubblici strategici e la conseguente realizzazione di progetti di ripristino e adeguamento antisismico;
- Gli interventi di ricostruzione privata.
Nei comuni delle zone a rischio sismico 1 saranno invece finanziate:
- Le verifiche di vulnerabilità degli edifici scolastici e i relativi progetti di adeguamento;
- Le verifiche di vulnerabilità degli edifici privati.
Oltre alle verifiche antisismiche dei comuni in zona a rischio sismico 1 e la messa in sicurezza degli edifici nei Comuni del cratere, il fondo incentiverà piani sperimentali per la difesa sismica degli edifici pubblici attraverso il finanziamento di dieci cantieri pilota per un importo fino a 25 milioni di euro per il 2017.
Altri 50 milioni per il 2017 e 70 milioni per ciascuno degli anni 2018 e 2019 saranno concessi invece agli enti locali per l’acquisto e la manutenzione di mezzi e attrezzature per il soccorso della popolazione civile.
Ricostruzione delle aree terremotate
Per consentire l’avvio di interventi urgenti per la ricostruzione pubblica e privata nelle aree colpite dagli eventi sismici il Governo autorizza nuove risorse nella misura di 150 milioni di euro per l’anno 2017 e un ulteriore incremento di 327 milioni di euro (63 milioni di euro per l’anno 2017 e 132 milioni per ciascuno degli anni 2018 e 2019) del Fondo per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma, per far fronte ai fabbisogni finanziari derivanti dalla prosecuzione delle attività di assistenza alla popolazione a seguito della cessazione dello stato di emergenza.
Zone franche urbane
Saranno avviate iniziative di sostegno al reddito e all’attività delle imprese attraverso la creazione delle Zone franche nei Comuni del cratere. A seconda dei danni subìti, le imprese potranno beneficiare dell’esenzione Ires e Irpef, fino a 100 mila euro di reddito annuo, dell’Irap su una produzione fino a 300 mila euro annui, dell’Imu e dei contributi previdenziali e assistenziali.