Proposta di incentivi per far fronte ad un’esigenza di sicurezza indispensabile che prevede però ingenti costi per i proprietari.
Si ritorna a parlare di fascicolo del fabbricato nell’ambito del decreto terremoto, approvato nei giorni scorsi a cavallo della crisi del governo Renzi e del passaggio di consegne al nuovo presidente del Consiglio Gentiloni.
Si tratta, ricordiamo, di un dossier sulle condizioni di stato degli edifici esistenti e di quelli di nuova costruzione, entro cui inserire tutti i dati dell’immobile, dagli aspetti strutturali, a quelli geologici, impiantistici, manutentivi rilevandone le criticità e individuandone i rimedi. Una vera e propria carta d’identità o più specificatamente una sorta di libretto sanitario, indispensabile per poter effettuare una diagnosi per ciascun edificio e, qualora si riscontrasse un cattivo stato di salute, operare adeguatamente per conferirgli i livelli di sicurezza necessari.
La proposta di rendere obbligatoria l’istituzione del fascicolo di fabbricato per tutti gli edifici esistenti e per quelli di nuova costruzione, arriva dal deputato Andrea Maestri ed è ora al vaglio del Governo.
Secondo un recente rapporto del Consiglio nazionale degli ingegneri (CNI), in Italia una casa su due è a rischio crollo. Conoscere lo status degli edifici e prevedere il loro comportamento in caso di terremoto o altre calamità naturali, diventa quindi un’esigenza sociale e di sicurezza indispensabile, soprattutto in considerazione del fatto che ad avere problemi strutturali non sono solo le case dei centri storici, ma anche edifici recenti e di rilevanza strategica come le scuole e gli ospedali.
Ricordiamo che il fascicolo del fabbricato venne introdotto la prima volta nel 1999 a Roma, dopo il crollo di via di Vigna Jacobini, che causò la morte di 27 persone, ma abolito nel 2007. Seguì l’Emilia Romagna che lo abolì nel 2014.
Unica regione virtuosa era stata la Puglia che, con la legge regionale n. 27 del 20 maggio 2014 «Disposizioni urgenti in materia di prevenzione del rischio e sicurezza delle costruzioni – Istituzione del fascicolo del fabbricato», aveva predisposto un sistema integrato e informatizzato per la conoscenza dello stato conservativo del patrimonio edilizio. Risultato? La legge è stata giudicata incostituzionale perché, oltre ad introdurre obblighi “irragionevoli”, non considerava che conoscere lo stato conservativo degli immobili, per una politica di prevenzione e protezione dai rischi di eventi calamitosi, è una materia di esclusiva competenza statale.
Ad ostacolarne l’istituzione obbligatoria sono stati finora anche i costi per la sua redazione. Proprio per questo motivo l’ordine del giorno, presentato da Maestri e approvato dalla Camera, propone al Governo di prevedere degli incentivi a sostegno dei proprietari degli immobili, ai quali spetta l’ingente spesa.