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Green Economy, la migliore risposta alla crisi

Green economy ed Edilizia sostenibile

L’edilizia sostenibile porterà 400 mila posti di lavoro entro il 2017, lo dice il rapporto GreenItaly 2016

È la Green Economy la migliore risposta alla crisi, lo dice il settimo rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere, promosso in collaborazione con il Conai e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, presentato a Roma lo scorso 21 ottobre, che conferma la penetrazione crescente delle strategie di sostenibilità ambientale nel tessuto produttivo italiano, in tutti i settori.

Più di un’impresa su quattro durante la crisi (periodo 2010—2016 ) ha scommesso sulla green economy (26,5%), che in Italia significa più innovazione, ricerca, design, qualità e bellezza. Una quota che sale al 33% nel manifatturiero (una su tre) dove l’orientamento green si conferma un driver strategico per il made in Italy, traducendosi in maggiore competitività, crescita delle esportazioni, dei fatturati e dell’occupazione.

Le imprese che puntano sul green spiccano infatti per innovazione: il 22,2% ha introdotto innovazioni di prodotto nel 2015, contro l’11,4% delle non investitrici, e hanno aumentato i loro fatturati nel 2015 rispetto al 2014.

Un processo di cambiamento che interessa e rinnova anche le filiere dei settori più tradizionali: l’edilizia sostenibile infatti, grazie al credito d’imposta sulle ristrutturazioni e l’ecobonus sull’efficienza energetica, porterà entro fine 2016 investimenti privati per 29 miliardi di euro, interessando 436 mila posti di lavoro dell’edilizia green, fra diretto e indotto. Uno strumento che potenziato e migliorato ben si presta a rafforzare le politiche di risparmio energetico, prevenzione antisismica, eliminazione dell’amianto.

Alla nostra green economy si devono inoltre 2 milioni 964 mila green jobs, ossia occupati con competenze ‘verdi’. Una cifra che corrisponde al 13,2% dell’occupazione complessiva nazionale destinata a rafforzarsi in futuro. Nell’anno in corso arriveranno a quota 249 mila le assunzioni fra green jobs in senso stretto e figure alle quali sono richieste competenze green, il 44,5% della domanda di lavoro. Tra gli assunti nei settori della progettazione e della ricerca e sviluppo, poi, le figure green sono il 66% del totale: segno evidente del legame strettissimo fra green economy, innovazione e competitività.

Questi investimenti e queste professionalità stanno spingendo il Paese verso una leadership europea nella sostenibilità.

Il nostro Paese vanta, tra le principali economie europee, la quota più elevata di contributo delle rinnovabili sul consumo interno lordo di energia, con un valore che è passato da 6,3% del 2004 al 17,1% del 2014, ed è leader europeo nel riciclo industriale: in Italia sono stati recuperati per essere avviati a riciclo 47 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi, il valore assoluto più elevato tra tutti i Paesi europei (in Germania sono 43, in Francia 29).

Il riciclaggio nei cicli produttivi industriali ci ha permesso di risparmiare energia primaria per oltre 17 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, ed emissioni per circa 60 milioni di tonnellate di CO2. Questa leadership è anche una leadership economica, perché l’industria del riciclo italiana è seconda sola alla Germania in termini di fatturato e addetti.Nel nostro Paese, a giugno di quest’anno la quota di produzione di energia elettrica da rinnovabili ha superato quella da fonti fossili. E l’Italia vanta il record mondiale, tra i paesi industrializzati, nella quota di fotovoltaico (8%) nel mix elettrico nazionale.

La sintesi delle quattro dimensioni dell’eco-efficienza (energia, materia, emissioni atmosferiche, rifiuti rapportati al valore della produzione), permette di avere una misura complessiva del grado di efficienza ambientale dei sistemi produttivi. Questa grandezza, definita come Eco-efficienza, vede l’Italia collocarsi in seconda posizione, dietro al solo Lussemburgo, la cui leadership deriva dalla particolare composizione produttiva prevalentemente terziaria (banche, assicurazioni, finanza, ecc.)

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