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Lavori pubblici: arriva la “Disciplina delle costruzioni”, sostituirà il Testo Unico dell’Edilizia

In arrivo la proposta di legge per la nuova versione del Testo Unico dell’Edilizia: nuove definizioni degli interventi urbanistico-edilizi, due soli titoli abilitativi e fascicolo digitale dell’edificio.

Si chiamerà “Disciplina delle costruzioni” e sarà costituito da 140 articoli la nuova attesissima versione del Testo Unico dell’Edilizia, redatto dal Ministero delle Infrastrutture con l’ausilio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Ministeri, Regioni e Professioni Tecniche. Secondo l’ultima bozza il provvedimento si comporrà di cinque Titoli basilari, ovvero: contenuti e disposizioni generali, disciplina delle attività edilizie, resistenza e stabilità delle costruzioni, sostenibilità delle costruzioni, accessibilità delle costruzioni, disposizioni transitorie e finali e abrogazioni.

Il Titolo I chiarisce le competenze delle Regioni e degli enti locali e disciplina le distanze minime tra gli edifici nei casi di nuova costruzione, di interventi su edifici esistenti e di demolizione e ricostruzione lasciando alle Regioni e Province autonome la facoltà di introdurre proprie norme sulle distanze, altezze massime e densità per favorire la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.
Il Titolo II entra invece nel merito delle attività edilizie regolamentando la distanza tra i fabbricati, regolamenti edilizi comunali e Sportello Unico, introducendo la classificazione del patrimonio edilizio esistente suddividendolo in immobili suscettibili di particolare tutela, di riuso e adeguamento funzionale e di sostituzione edilizia e/o ristrutturazione urbanistica, anche al fine di favorire la rigenerazione urbana.

Nuove definizioni

La “Disciplina delle costruzioni” fornisce le nuove definizioni degli interventi urbanistico-edilizi:
– interventi di trasformazione del territorio: comportano una modificazione permanente di suolo inedificato, in primis la nuova costruzione;
– interventi di trasformazione del patrimonio edilizio esistente: ristrutturazione urbanistica, sostituzione edilizia, addizione volumetrica, ricostruzione;
– interventi di adeguamento funzionale del patrimonio edilizio esistente: ristrutturazione edilizia, restauro e risanamento conservativo, manutenzione straordinaria, manutenzione ordinaria;
opere e interventi minori: lavori relativi a pertinenze, necessari al superamento delle barriere architettoniche, manufatti rurali temporanei, opere di rinterro e scavo.

SCIA e permesso di costruire

Tra le novità del provvedimento vi è la riclassificazione dei tipi di lavori e i relativi titoli abilitativi: edilizia libera, lavori privi di rilevanza edilizia, interventi soggetti a permesso di costruire e a SCIA. Gli ultimi due risulterebbero i soli due titoli abilitativi previsti. Regolamentate inoltre l’agibilità degli edifici, la vigilanza sulle costruzioni, la conformità e individuate le sanzioni per tutte le violazioni.

All’interno del Titolo III troviamo le norme per la resistenza e la stabilità delle costruzioni, la definizione dei ruoli degli attori del processo edilizio, gli adempimenti tecnico-amministrativi e le competenze, i controlli e le sanzioni. Un Capo contiene norme per il fascicolo digitale delle costruzioni, la raccolta organica di informazioni, anche disomogenee, urbanistiche, catastali, edilizie, impiantistiche, strutturali, ecc. prodotte dai professionisti e/o in possesso della pubblica amministrazione, che concorre al raggiungimento di un più elevato livello di affidabilità delle costruzioni. Necessario per ottenere benefici contributivi e/o fiscali e/o assicurativi, dovrà essere redatto ogni qualvolta si realizzi una nuova costruzione e aggiornato quando si eseguono interventi che richiedano un titolo abilitativo. Il Titolo IV è dedicato alla sostenibilità delle costruzioni, intesa come sostenibilità ambientale, dei materiali, efficientamento energetico, uso efficiente delle risorse idriche, gestione dei rifiuti edili, demolizione selettiva, incentivi, certificazione della sostenibilità, progettazione e realizzazione di edifici energeticamente efficienti.
Infine, nel Titolo V sono contenute le norme per la progettazione e la ristrutturazione di nuovi edifici eliminando le barriere architettoniche.

Il processo di revisione

La “Disciplina delle costruzioni” è una proposta di legge organica che punta disciplinare il settore delle costruzioni nella sua totalità. Quest’ultima abrogherà non solo il DPR 380/2001 ma anche la legge per la regolamentazione delle opere di conglomerato cementizio e quella per le costruzioni nelle zone sismiche. Il risultato finale si otterrà grazie ad un percorso partito nel 2018 con l’istituzione del tavolo da parte del Ministero delle Infrastrutture. Un primo resoconto è stato fatto durante l’assemblea nazionale dell’ANCI a novembre 2018 mentre a marzo 2020 il Consiglio Nazionale Ingegneri ha riferito che i lavori di revisione stavano procedendo a velocità spedita e il Ministero era al lavoro per redigere un testo definitivo da sottoporre al Parlamento.

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