CNI: la legge sulla Concorrenza crea un regime non concorrenziale e costituisce un sostanziale condono per le attività illegittimamente esercitate dal 1997
Dopo la diatriba tra il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) e le Società di Ingegneria nata durante la fase di approvazione della legge sulla Concorrenza, che sembrava essersi placata con la sua pubblicazione a fine agosto, il CNI non si rassegna e torna a manifestare il suo dissenso.
Legge sulla Concorrenza: Società di ingegneria nel mercato privato
Ricordiamo che la Legge 4 agosto 2017, n. 124 (c.d. Legge sulla Concorrenza) ha sancito l’entrata a pieno titolo delle società di ingegneria nel mercato privato facendo sì che la disciplina della Legge 266/1997, che consente l’esercizio della professione in forma societaria, venga estesa alle società di ingegneria costituite in forma di società di capitali o cooperative.
Così facendo il mercato privato si apre definitivamente alle società di ingegneria, dall’altro si afferma la validità dei contratti tra società di ingegneria e privati conclusi a decorrere dall’11 agosto 1997 (Data di entrata in vigore della Legge 266/1997).
Per poter lavorare coi privati le società di ingegneria devono indicare il nominativo del professionista iscritto all’Albo che svolgerà la prestazione e stipulare una polizza R.C. ma non solo, perché solo le società di ingegneria iscritte in un apposito casellario tenuto dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) possono lavorare con i privati.
Legge sulla Concorrenza: Il CNI sulle società di ingegneria
L’unico risultato ottenuto attraverso la legge sulla concorrenza, secondo il CNI, è che le attività professionali siano svolte da professionisti iscritti agli Albi e che la società di ingegneria stipuli un’assicurazione professionale.
Attraverso una circolare diffusa nei giorni scorsi, il CNI manifesta il suo favore all’ingresso delle società di ingegneria nel mercato dei lavori privati, ma a condizione che siano previste eguali condizioni di partenza e siano tutelati la dignità della professione e i diritti dei committenti.
Secondo gli ingegneri infatti: “la legge sulla Concorrenza crea un regime non concorrenziale” oltre che costituire un “sostanziale condono per le attività illegittimamente esercitate” dalle società di ingegneria nel settore privato “addirittura dall’anno 1997”
Ecco cosa si legge nella circolare:
Riteniamo che la semplice apertura del mercato privato a società nate per operare nel mercato pubblico, con requisiti ed obblighi assolutamente meno stringenti di quelli previsti per i liberi professionisti e per le società tra professionisti, vada esattamente nella direzione opposta rispetto a quella che la legge si propone, ossia verso un regime decisamente non concorrenziale, in cui operatori di uno stesso mercato sottostanno a criteri diversi, che agevolano gli uni a danno degli altri
Secondo l’Oice, intervenuto sempre come rappresentante delle società di ingegneria, si tratta di strumentalizzazioni dal momento che le stesse occupano decine di migliaia di professionisti tenuti al rispetto del codice deontologico e versano il contributo integrativo alle Casse di previdenza.