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Nuove frontiere della sicurezza sul lavoro: la patente a “crediti” nel decreto Pnrr

Implicazioni e sanzioni: il ruolo chiave della normativa per garantire la sicurezza nei cantieri e nelle attività lavorative

Il recente via libera del Consiglio dei ministri al nuovo decreto Pnrr porta con sé importanti implicazioni per la sicurezza sul lavoro. Tra le varie disposizioni, si inserisce la novità della patente a “crediti” per garantire la sicurezza nei cantieri e nelle attività lavorative. Questa misura, che entrerà in vigore il primo ottobre 2024, rappresenta un’importante iniziativa per contrastare le frodi e garantire una maggiore responsabilizzazione da parte degli attori coinvolti.

Introduzione del sistema a punti per la sicurezza sul lavoro

La ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, ha sottolineato l’importanza di questa nuova normativa durante una conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. Si prevede che le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri edili temporanei o mobili debbano ottenere questa patente a punti per poter svolgere le proprie attività. Il possesso di almeno quindici crediti diventa un requisito indispensabile per l’operatività sul campo.

Patente a crediti: requisiti e sanzioni per imprese e lavoratori

Parallelamente, il decreto prevede sanzioni significative per coloro che non rispettano tali disposizioni. Le imprese o i lavoratori autonomi privi della patente o con un numero di crediti inferiore a 15 saranno soggetti a sanzioni amministrative che vanno da 6.000 a 12.000 euro. Questo meccanismo ricorda da vicino quello della patente a punti nel contesto della guida, con la decurtazione dei punti in caso di violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

Conseguenze per gli incidenti sul lavoro

Un aspetto rilevante del provvedimento è la severità delle conseguenze in caso di incidenti sul lavoro. La patente a punti per la sicurezza sul lavoro potrà essere decurtata di un massimo di 20 punti in caso di gravi conseguenze per i lavoratori, come la morte o l’inabilità permanente o temporanea al lavoro. Inoltre, si potrà sospendere la patente fino a un massimo di 12 mesi, a discrezione delle autorità competenti.

Contrasto al lavoro nero e irregolarità negli appalti: nuove prospettive

Il contesto normativo complessivo del decreto mira a scoraggiare il lavoro nero e le irregolarità negli appalti, soprattutto dopo tragici incidenti come quello avvenuto a Firenze. Tra le proposte del governo vi è la reintroduzione del reato penale per l’interposizione illecita di manodopera, al fine di contrastare fenomeni diffusi di sfruttamento e violazione delle norme contrattuali.

Più ispettori del lavoro e maggiore controllo

Inoltre, il decreto prevede misure per rafforzare il personale ispettivo, con l’arrivo di ulteriori 766 ispettori del lavoro. Questo ampliamento mira a garantire un controllo più efficace sul rispetto delle normative in materia di sicurezza sul lavoro e a prevenire potenziali situazioni di rischio.

Incentivi alla regolarizzazione del lavoro domestico

Infine, il decreto include anche misure volte a favorire la regolarizzazione del lavoro domestico, con esenzioni contributive per chi assume o trasforma contratti di lavoro domestico a tempo indeterminato per assistere persone anziane non autosufficienti. Queste disposizioni puntano a garantire condizioni di lavoro dignitose anche nel settore domestico, contribuendo così a migliorare complessivamente il quadro della sicurezza e della tutela dei lavoratori.

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