Secondo il Centro Studi CNI sono quadruplicati gli importi per le gare di progettazione rispetto allo stesso periodo del 2016
I dati rilevati ed elaborati dal CNI – Centro studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri – evidenziano una decisa crescita per quanto riguarda le gare per i servizi di ingegneria e architettura.
Nel mese di febbraio 2017 sono state bandite gare, senza esecuzione, per un importo complessivo che sfiora i 30milioni di euro, circa il quadruplo di quanto rilevato nello stesso mese del 2016, sebbene sia un milione e mezzo in meno di quanto rilevato nel mese di gennaio.
Sempre secondo le analisi del CNI, il limitato ricorso all’appalto integrato e le altre misure introdotte dal nuovo Codice Appalti pubblici (D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50), entrato in vigore nel corso del 2016, hanno indotto le stazioni appaltanti a incrementare la pubblicazione dei bandi di gara per i soli servizi di ingegneria.


Non migliora la situazione per quanto riguarda il rispetto delle indicazioni ANAC relative all’obbligo di indicazione del criterio utilizzato per il calcolo del corrispettivo posto a base d’asta e della pubblicazione del relativo schema di calcolo. Il CNI mette in luce che a cinque mesi dalla pubblicazione delle Linee guida ANAC n.1 in più della metà dei bandi non è indicato il criterio utilizzato.
Si riduce invece il numero di bandi da rendere nulli a causa dell’utilizzo di criteri di calcolo diversi da quelli previsti nel D.M. 17 giugno 2016 (o nel precedente D.M. n. 143/2013): a febbraio, appena lo 0,4% dei bandi.

L’incremento registrato sui bandi di gara per servizi di ingegneria e architettura senza esecuzione dei lavori dovrebbe apportare indubbi benefici ai professionisti il cui grado di competitività è limitato quasi esclusivamente a questa tipologia di gare. In realtà c’è il rischio che gli appalti vengano suddivisi in tante piccole gare per servizi di poca entità da affidare sulla base del massimo ribasso offerto: nel mese di febbraio, ben il 41,4% dei bandi aveva l’importo a base d’asta inferiore ai 20mila. Ciò nonostante i ribassi di aggiudicazione si sono stabilizzati su valori compresi tra il 30% e il 40%, sintomo che la professionalità dei tecnici non corre il rischio di essere svalutata.
Continuano tuttavia a registrarsi casi in cui i ribassi raggiungono valori decisamente più elevati, il ribasso massimo registrato nel mese di febbraio è pari al 66,8%.
